Neurologia
Domande frequenti
Cos’è il Parkinson?
La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa, cronica, lentamente progressiva, che coinvolge diverse funzioni motorie, vegetative, comportamentali e cognitive, con conseguenze sulla qualità di vita di chi ne soffre.
Il Parkinson è il più noto dei “disordini del movimento“. Si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello cala consistentemente a causa della degenerazione di neuroni in un’area chiamata “sostanza nera” (la perdita cellulare è di oltre il 60% all’esordio dei sintomi). Dal midollo al cervello cominciano a comparire anche accumuli di una proteina chiamata “alfa-sinucleina”, che secondo alcuni, potrebbe essere la responsabile della diffusione della malattia in tutto il cervello. La durata della fase preclinica (periodo di tempo che intercorre tra l’inizio della degenerazione neuronale e l’esordio dei sintomi motori) non è nota, ma alcuni studi la datano intorno a 5-10 anni.
Cos’è la sclerosi laterale amiotrofica (SLA)?
La sclerosi laterale amiotrofica (SLA), conosciuta anche come malattia del motoneurone, malattia di Lou Gehrig (dal nome del giocatore di baseball la cui malattia nel 1939 fu portata all’attenzione pubblica) o malattia di Charcot (dal cognome del neurologo francese che per la prima volta descrisse questa patologia nel 1860), è una malattia neurodegenerativa progressiva a carico dei motoneuroni, ovvero le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale responsabili dell’attività di stimolazione dei muscoli volontari e dunque dell’esecuzione del movimento. I motoneuroni possono essere di due gruppi differenti: il primo motoneurone (motoneurone corticale) è presente nella corteccia cerebrale ed è il primo neurone che entra in azione nel movimento volontario, stimolando il secondo motoneurone attraverso proiezioni discendenti sul midollo spinale, e il secondo motoneurone, composto invece da cellule nervose coinvolte nel trasporto del segnale nervoso ai muscoli. La morte di queste particolari cellule avviene gradualmente, in un lasso di tempo che può andare da diversi mesi a diversi anni, e la gravità può variare molto da un paziente all’altro.
Prevalentemente la SLA esordisce a 50-65 anni, ma può interessare anche persone di altre età, e la sua incidenza aumenta con l’aumentare dell’età.
La malattia inizia a manifestarsi con segni e sintomi quando la perdita dei motoneuroni danneggiati non riesce più a essere compensata dalla presenza dei neuroni superstiti: si arriva così a una progressiva perdita di forza dei muscoli. La patologia, in genere, non influisce sulle funzioni cognitive, sensoriali, sessuali, vescicali e intestinali. Il fatto che, anche nelle fasi più avanzate della patologia tutte le funzioni cognitive restino attive ed efficienti in un corpo che diventa sempre più immobile, rende questa patologia particolarmente impattante da un punto di vista psicologico.
Cos’è l’ictus cerebrale?
L’ictus cerebrale è una patologia causata dall‘improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule cerebrali dovuto dalla mancanzadell’ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue (ischemia) o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso (emorragia cerebrale).
L’ICTUS cerebrale in Italia rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, e la prima causa assoluta di disabilità. In Italia ogni anno circa 185.000 persone vengono colpite da ictus cerebrale. Di queste 150.000 sono i nuovi casi mentre 35.000 sono gli ictus che si ripetono dopo il primo episodio.
L’incidenza è proporzionale all’età della popolazione: è bassa fino a 40-45 anni, poi aumenta gradualmente dopo i 70 anni: il 75% dei casi di ictus, infatti, colpisce le persone con più di 65 anni e l’incidenza media (cioè i nuovi casi registrati ogni anno nella popolazione generale) è di circa 220 casi su 100.000 abitanti, raggiungendo valori di 280 casi nella popolazione ultraottantenne.
Cos’è l’epilessia?
L‘epilessia è un disturbo neurologico caratterizzato dalla predisposizione all’insorgenza di crisi epilettiche (o comiziali). È una delle malattie neurologiche più frequenti, con prevalenza di circa l’1% (500.000 pazienti) in Italia.
La crisi epilettica è un evento clinico provocato da una scarica elettrica anomala a livello della corteccia cerebrale, localizzata o diffusa, che può essere asintomatica o provocare disturbi anche significativi. In presenza di epilessia, è sempre necessario un trattamento volto a ridurre o possibilmente eliminare le crisi, sia per la possibile gravità dei sintomi, sia perché talora le perdite di coscienza possono risultare pericolose durante alcune attività. La terapia, farmacologica o, in alcuni casi, chirurgica, è in grado di tenere sotto controllo la condizione nell’80% dei casi.
Le crisi epilettiche si dividono essenzialmente in crisi parziali (dette anche focali) e crisi generalizzate.
Le crisi parziali originano da un focolaio epilettogeno in una regione della corteccia cerebrale, cioè da un’area che possiede un’anomala eccitabilità, e la loro manifestazione clinica dipende dall’area interessata. Le crisi generalizzate, a differenza di quelle parziali, coinvolgono invece tutta la corteccia cerebrale e provocano normalmente una completa perdita di coscienza.